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Colchicum autumnale L.

Colchicum autumnale L.

foto 401
Foto: Jan Mehlich.

Phylum: Tracheophyta Sinnott, 1935 ex Cavalier-Smith (1998)

Classe: Liliopsida Batsch (1802)

Ordine: Liliales Perleb (1826)

Famiglia: Liliaceae Juss., 1789

Genere: Colchicum L.


enEnglish: Meadow saffron, Naked ladies, Autumn crocus

frFrançais: Colchique

deDeutsch: Herbstzeitlose

Descrizione

Per merito della sua fioritura anomala (in autunno) e quindi facilmente individuabile, il ”Colchico” è una pianta conosciuta fin dai tempi più antichi. In effetti il termine colchicum (in greco antico = kolchikòn) etimologicamente è posta in relazione all'antica Colchide (un regno affacciato sul Mar Nero nell'Asia Caucasica). Questo nome lo si trova già nei trattati di medicina di Dioscoride Pedanio (Anazarbe in Cilicia, 40 circa - 90 circa), medico, botanico e farmacista greco antico che esercitò a Roma ai tempi dell'imperatore Nerone e Galeno di Pergamo (129 - 216), medico greco antico ellenista. Il nome venne ripreso per la prima volta in tempi moderni dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (5 giugno1656 - 28 dicembre 1708) e consolidato definitamente come genere nel 1737 da Linneo. Il nome specifico (autumnale) fa ovviamente riferimento al periodo di fioritura. Il binomio scientifico attualmente accettato (Colchicum autumnale) è stato proposto da Carl von Linné (Rashult, 23 maggio 1707 - Uppsala, 10 gennaio 1778), biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione Species Plantarum del 1753. Il Colchicum autumnale è una pianta bulbosa e glabra la cui altezza varia da 10 a 40 cm (minimo 5 cm). La forma biologica è geofita bulbosa (G bulb), ossia è una pianta perenne erbacea che porta le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presenta organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei come i bulbi, organi di riserva che annualmente producono nuovi fusti, foglie e fiori. Le radici sono fibrose (di tipo fascicolato) ed escono lateralmente da un bulbo-tubero oblungo (piriforme o ellissoide) posto molto profondamente nel terreno (10-15 cm). In realtà è più precisamente un tubero che ha una consistenza solida avvolto in tuniche secche di colore brunastro (i resti dei tuberi degli anni precedenti). Inferiormente, in uno dei suoi lati è presente un caratteristico prolungamento. Questo tubero in tarda estate (o inizio dell'autunno) forma il germoglio fiorale dal quale poi si formerà il fiore vero e proprio, lasciando alla primavera successiva il compito di emettere le foglie con il frutto; nello stesso tempo si formerà un nuovo tubero da un internodo basale. Dimensione del tubero: diametro 3 cm; altezza 4- 7 cm. Il fusto praticamente è assente: le foglie e i fiori crescono direttamente dal tubero radicale (il tubero può essere considerata la parte ipogea del fusto). Le foglie sono radicali, abbraccianti ed erette. L'inserimento della foglia nel tubero è spiralato ed embricato. La forma è lanceolato-acuta a portamento ondulato con numerosi nervi disposti longitudinalmente rispetto alla foglia e quindi paralleli. Il colore è verde intenso su entrambe le facce e la consistenza è piuttosto carnosa. Le foglie più grandi sono larghe 4-7 cm e lunghe da 15 a 26 cm (quindi 3-5 volte più lunghe che larghe). L'infiorescenza è formata normalmente da un solo grande fiore con alla base una lunga porzione di tubo sottile che all'apice si espande in sei segmenti. Altri fiori (fino a 7 - normalmente da 1 a 3) possono germogliare da uno stesso bulbo ma in tempi successivi. Questa infiorescenza è priva di foglie (che spunteranno nella primavera successiva). Il tubo è sempre bianco (quasi incolore) indipendente dal colore del perigonio, mentre la forma del fiore è quella di un stretto calice allungato che presto sfiorisce e si apre a ventaglio. Alla base del fiore è presente una spata ialina (di consistenza cartacea), mucronata, i cui margini sono allargati in ali membranose e avvolge il fiore per 1-3 cm. Lunghezza del tubo del perigonio: 10-20 cm. I fiori sono ermafroditi, attinomorfi, penta-ciclici (ossia sono formati da cinque verticilli sovrapposti: perigonio con due verticilli di 3 tepali ciascuno, androceo con due verticilli di stami ciascuno e nella zona più centrale l'ultimo verticillo, il gineceo), trimeri (ogni verticillo è composto da tre elementi). Larghezza del fiore 30-80 mm. Formula fiorale: * P 3+3, A 3+3, G (3) supero[4]. Perigonio: il perigonio è formato da sei tepali uguali (o scarsamente differenziati). Il colore varia dal bianco, al lilla rosato fino al purpureo (sono quindi tepaloidi, ossia simili ai petali per la loro funzione vessillifera). I tepali esterni sono larghi 9-13 mm. Androceo: gli stami sono sei (3 + 3) inseriti internamente al perigonio. Tre sono più grandi, ma con filamenti più gracili. Le antere sono gialle. Lunghezza dei filamenti staminali: quelli più lunghi 15 mm; quelli più corti 10 mm. Lunghezza delle antere 5 mm. Gineceo: l'ovario supero, formato da tre carpelli, è a tre logge con numerosi semi. Gli stili sono tre, liberi ed eretti dalla base in su ed emergono dagli stami. Gli stimmi sono allungati, clavati e ricurvi ad uncino; la consistenza è papillosa. Lunghezza degli stili 20-25 mm. Dimensione dello stimma 2-2,5 mm. Fioritura: il periodo di fioritura è agosto - ottobre; mentre le foglie vengono emesse in primavera (insieme alla fruttificazione). Impollinazione: l'impollinazione è entomofila tramite api e mosche. Il nettare si trova alla base dei tepali, in corrispondenza dell'inserimento degli stami. Il frutto: la fruttificazione avviene in maggio-giugno, ma è relativa alla fioritura dell'anno precedente. È una capsula setticida, ovato-oblunga e acuta all'apice che esce dalla terra insieme alle nuove foglie. I semi sono globosi e nerastri. La disseminazione di questi semi è favorita da alcune sostanze appiccicose presenti al loro esterno: in questo modo i semi aderiscono alle zampe degli animali di passaggio. Dimensione della capsula: larghezza 20-27 mm; lunghezza 34-55 mm.

Diffusione

Sul suolo italiano questa pianta è comune al nord e rara sugli Appennini settentrionali. Fuori dall'Italia il Colchico autunnale è comune nell'Europa centrale e meridionale (non è presente sulle Alpi Dinariche) come anche nell'Africa settentrionale e nel Caucaso.

Sinonimi

= Bulbocodium antumnale (L.) Lapeyr. = Colchicum autumnale var. viridiflorum Opiz = Colchicum borisii Stef. = Colchicum bulgaricum Velen. = Colchicum commune Neck. = Colchicum crociflorum Sims = Colchicum doerfleri var. orientale Kitanov = Colchicum drenowskii Degen & Rech. f. ex Kitan. = Colchicum orientale Friv. ex Kunth = Colchicum pannonicum Griseb. & Schenk = Colchicum polyanthon Ker Gawl. = Colchicum praecox Spenn. = Colchicum rhodopaeum Kov. = Colchicum transsilvanicum Schur = Colchicum turcicum ssp. pannonicum (Griseb. & Schenk) Nyman = Colchicum vernale Hoffm. = Colchicum vernum (Reichard) Georgi = Colchicum vranjanum Adamovic ex Stef.


00832
Stato: United Kingdom
01386 Data: 25/05/1974
Emissione: Piante medicinali
Stato: Albania

01390 Data: 10/04/1976
Emissione: Piante medicinali
Stato: Albania
01457 Data: 25/05/1957
Emissione: Flora locale 9 v.
Stato: Yugoslavia

01887
Stato: Germany (Est)
01986
Stato: Czechoslovakia

02019
Stato: French Andorra
03006
Stato: Romania

12614 Data: 16/11/2015
Emissione: Fiori di montagna
Stato: Bulgaria
Nota: Emesso in foglietto di 4 v. diversi